Giuliano Macca
Modica - Italia
Coach
Javier P. Llorèns
Valencia - Spagna
Artista
In questi giorni mi è stato chiesto di fare una sorta di riassunto retrospettivo di quello che ha
significato per me AuliaSummerTime. Come mi sia sembrato, quale concetto di tempo avessi e cosa mi sia portato dietro da questa esperienza. Oh Cavoli! ApuliaSummerTime è stata
un’esperienza sconvolgente, tanto che non so se riuscirò a definirla come merita ma ci provo. Se dovessi usare le parole dei miei compagni di scrittura creativa potrei dire che è stato come quando arriva l’inverno e ti metti sotto la tua coperta preferita, che odora di tua madre, “la sento ancora”. O come quando ti bevi il primo caffè del giorno, senza zucchero che tu sei dolce già abbastanza. Se fossi fotografo? Quel momento sulle amache, appeso sopra la vita, con un ukulele nella mano cercando, al contempo, di non cadere. Però soprattutto capterei le risate, quelle più forti, gli spaventi, le mani. Non ci conoscevamo per niente, non ci saremmo potuti conoscere mai, e in quel momento sembrava fossimo amici dell’infanzia. E quando danzavano? Nessuno parla del silenzio che genera un ballo, ti svuota l’anima per un istante, ti annienta i sensi e ti obbliga a guardare, come se si trattasse di un atto di voyeurismo, quasi romantico. Ed erano già volati 5 giorni.
Cosa stava succedendo in questo luogo? Nessuno lo sa, il tempo non esisteva in questo mondo bucolico. Allo stesso tempo ti ritrovavi a dipingere Jene nella chiesetta della masseria mentre ballava il tango con Manaho a Ostuni e poi a preoccuparti che Ale non si appropriasse della tua metà orientale nel Risiko. E c’era sempre vino, buon cibo e la famiglia con la quale goderne. E per fortuna un bravo autista d’autobus con molta pazienza.
Come si capisce, il tempo è relativo quando non presti attenzione alle stupidaggini della vita e ti concentri a creare, godere di quello che hai attorno, vivere. “Quanto passa veloce il tempo quando si sta bene” diceva sempre mia nonna e quanta ragione aveva. L’esperienza è finita e non è che voglio ricordare solo i buoni momenti, la verità è che non ce ne sono stati di brutti. Sono stati dieci giorni di convivenza magnifica, apprendendo d’arte, di musica, di fotografia, di scrittura, di blog e di danza. Dalla brillante idea avuta da Elio nel credere in questo progetto ai luoghi sconosciuti dove dormiva Peter quando fuggiva di notte. In poche parole, siete stati il mio anello temporale, il mio diario smarrito e il mio piccolo paradiso.
Grazie.
Eduardo Scivoletto
Scicli - Italia
Artista
Apulia Summer Time per me è stata un’esperienza indimenticabile e fantastica, non solo per le diverse persone che ho avuto modo di conoscere, ma anche per ciò che mi porto nel cuore sia dal punto di vista umano e sia dal punto di vista artistico.
Soprattutto l’atmosfera magica che si è creata nel gruppo ha contribuito a creare qualcosa di unico, che ha stimolato in me quella voglia di mettermi in gioco in tutto e per tutto. E anche il concetto di tempo penso sia stato influenzato da ciò che ho detto precedentemente, perché credo che la massima espressione del cambiamento di esso si è potuta concretizzare con il percorso artistico.
Difatti il concetto dietro la tela che ho realizzato mi ha portato a vedere il tempo come qualcosa di ambivalente: ossia da una parte un tiranno scorrevole e irrefrenabile, che consuma le cose materiali e porta alla distruzione, mentre dall’altra parte come un mago che ti fa apparire le cose in modo inaspettato, sorprendente, e d’impatto.
Mi porto sicuramente tante cose con me come ricordi, ma in particolare i momenti in cui abbiamo tirato fuori tutta la nostra energia creativa per cantare, suonare e ballare in giro per le vie delle città, qualcosa che ha aperto in me la mente ma soprattutto il cuore, grazie anche alla gente
accogliente e calorosa del luogo, e a tutti noi del Dreamtimeteam.